STERILIZZAZIONE, i RISCHI e le MODALITÀ

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Se non s’intende far accoppiare il nostro gatto, in genere non è necessario sterilizzare un gatto persiano, avendo un’indole già pacifica e domestica per natura, specialmente se vive in appartamento, dove non sussiste il problema delle “fughe d’amore”. Infatti si corre il rischio di handicapparlo, soprattutto a livello comportamentale, diciamo che può “rimbambirsi”. Dormirà sempre e prenderà molto peso, i gatti dormono già 20 ore al giorno, perciò immaginate cosa potrebbe succedere.

Peraltro è rischioso per l’apparato urinario e i reni, quindi un’azione sensatamente evitabile, anche perché il persiano è una razza da compagnia selezionata proprio “ad uso” domestico, non per nulla è particolarmente indicato per anziani e bambini. È docilissimo, non è territoriale e non marca il territorio allo stesso livello dei gatti europei (di regola non marca affatto se è l’unico maschio in casa), dunque sterilizzarlo diventa inutile, solo dannoso per la sua salute.

Ma ormai è diventata una pratica popolare di uso comune, scontata e come se fosse obbligata (dagli stessi veterinari che ne hanno quasi la mania), senza preoccuparsi minimamente di sapere a cosa si va incontro e gli effettivi problemi che ne derivano. Solo il gatto ne paga le conseguenze e talvolta sono salatissime.

Anche certi allevatori pretendono la sterilizzazione, ma questo non è a tutela della salute dell’animale, come potrebbero farvi credere, bensì perché non vogliono che i loro esemplari geneticamente selezionati vengano riprodotti in altre sedi, minando dunque il loro commercio e la loro esclusiva. Insomma è solo una questione di soldi.

Per la femmina non sterilizzata basterà non farla uscire quei 5 giorni di calore, non strilla e non è molesta come le gatte europee, anzi è possibile che non ci si accorga nemmeno che la gatta sia in calore. I segnali sono comunque riconoscibili, è più affettuosa, si strofina col muso sui mobili, si acquatta ed è in cerca continua di carezze e attenzione.

Dandole tutto ciò, noi possiamo sostituire il maschio e la necessità di accoppiarsi, ma dobbiamo essere presenti più del normale, altrimenti per lei potrebbe diventare una sofferenza. È un impegno in più, però tutto a vantaggio della salute della vostra gatta.

Anche per lei è rischiosa la sterilizzazione perché porta frequentemente alla formazione di tumori, di cistiti e disfunzioni. La sterilizzazione è sempre qualcosa di innaturale e invasivo che va a scioccare l’organismo (nella femmina viene asportato tutto l’utero), e nei soggetti già basilarmente delicati comporta varie controindicazioni sia fisiche che comportamentali.

Però, sarebbe bene farla accoppiare ogni tanto, dato che tanti calori a vuoto possono condurre allo stesso problema, ovvero alla formazione di tumori. Per il maschio intero, invece, come spiegherò in seguito, la mancanza di accoppiamento potrebbe comportare un accumulo di sabbia nelle vie urinarie, sempre che non si masturbi.

Se il gatto ad esempio è già un dormiglione e un mangione, la cosa si accentuerà di sicuro, è una conseguenza generale della sterilizzazione perché l’animale si placa non producendo più testosterone. Gli si toglierà gran parte dell’attività, con il rischio dell’obesità e di conseguenza problemi al cuore, bisognerà controllare abitualmente i reni per la formazione di calcoli e ci vorrà anche un cibo speciale per gatti sterilizzati, altrimenti lo condanneremmo a morte. 24 ore senza fare la pipì, ci sarà un blocco urinario e sarà fatale.

Esiste la credenza comune che un gatto non sterilizzato in appartamento possa impazzire, e se questo può in parte valere per i gatti europei, essendo tendenzialmente aggressivi e territoriali, irrequieti, ciò non vale per le razze come quella dei persiani. Anzi, conosco persone che hanno sterilizzato i loro persiani e si sono mangiate le mani, per la salute precaria derivata dalla sterilizzazione, patologie ai reni e non di meno per il mutamento caratteriale.

Ci sono anche casi in cui il gatto abbassi sensibilmente le sue difese immunitarie, in seguito a una depressione inguaribile dovuta alla sterilizzazione. Ciò accade di frequente quando si sterilizza un gatto che si è già accoppiato diverse volte, sia maschio che femmina, è davvero devastante vederli lì, fermi che assistono malinconici ad accoppiamenti o allattamento e loro non possono più partecipare. Si legge nella loro espressione una grande tristezza, l’ho visto con i miei occhi, e se qualcuno vi dirà che un gatto “rinascerà” dopo la sterilizzazione, è invece il contrario.

Tutti i gatti che ho dovuto sterilizzare (per questioni di salute altrimenti non lo farei mai!) sono morti, chi per depressione, chi per malattia o per incidenti fatali, imprevisti, poiché sembra che siano andati volontariamente contro la morte. Non vi citerò caso per caso, per me sarebbe davvero penoso, vi basti sapere che non ne è sopravvissuto nemmeno uno, solo Zeus, ma lui non si era mai voluto accoppiare pertanto non fa testo. Anzi, ho dovuto sterilizzarlo appunto per questo, perché non accoppiandosi si verificavano di continuo blocchi urinari, non faceva più la pipì e dovevo sempre mettere il catetere per spurgare tutta la sabbietta che si accumulava nello scroto. Ora sta da Dio e non è nemmeno depresso, è l’unico che ne ha tratto beneficio.

Infatti, era per questo che parlavo di sterilizzazione pianificata, perché sterilizzare un gatto persiano che ha già avuto una vita sessuale regolare, o che ha partorito più di una volta, è come un suicidio. Bisogna farlo prima, se proprio lo si ritiene necessario, quando lui ancora non sa cosa significa fare l’amore o avere dei bambini, lo so, messa così sembra assurdo, non sono persone, eppure vi giuro che non è una semplice supposizione la mia, l’ho visto, l’ho vissuto, e più di una volta. E l’epilogo è stato tragico ogni volta.

L’età giusta per essere sterilizzato, dunque, dovrebbe coincidere con il periodo successivo al primo calore (mai prima), ovvero quando il gatto è sessualmente maturo, ma senza aver conosciuto il sesso. È anche vero, che ad esempio per una gatta, al fine che non diventi una zitella acida, sarebbe meglio farla partorire almeno una volta, ma ciò comporta un rischio per il suo futuro, non potendo più rivivere la gioia del parto.

Ma, il punto fondamentale da tenere in conto è che non si deve rievocare nel gatto questa realtà, il che è assicurato, se vive insieme ad altri gatti che seguitano ad accoppiarsi e partorire davanti ai suoi occhi. Perciò, se il gatto vivrà in un ambiente dove gli altri gatti vivono come lui, dopo la sterilizzazione, e non avrà modo di notare la differenza, è possibile che pian piano dimentichi e si abitui tranquillamente ad una vita senza il sesso.

Comunque, per tornare al discorso della rivalità tra maschi interi, non è escluso che un gatto persiano si accapigli, se ha un carattere più focoso e può capitare, diventando litigioso se ci sono gatti europei in casa (sono dei provocatori!), dunque in quel caso è opportuno ricorrere alla sterilizzazione degli europei. La scelta più ovvia poiché a loro provoca problemi minimi di salute, inoltre sono i più terribili e solo sterilizzandoli si può ripristinare l’armonia.

Se invece avete due persiani maschi interi e sono entrambi litigiosi, cosa improbabile ma possibile, sarebbe opportuno sterilizzarne uno, magari il più irruente, anche se personalmente non lo farei: ho 10 maschi persiani interi e se talvolta si fronteggiano, nei periodi del calore quando il testosterone è alle stelle, non sono fonte di guai. Bisogna solo avere un po’ di pazienza ed attendere che passino quei 5 minuti, infatti dopo torna tutto normale, anzi, mangiano e dormono addirittura insieme.

Per i miei gatti europei invece è stato inevitabile, ho dovuto sterilizzarli perché erano in continua lotta con i gatti del quartiere ed erano ingestibili, anche con i miei persiani, si facevano sempre male ed ero stufa di fare sempre l’infermiera. Non c’era pace in casa, facevano pipì dappertutto e ho dovuto obbligatoriamente porre rimedio con il taglio dei gioielli!

Per le femmine sterilizzate, come dicevo, è facile che si inacidiscano e che non accettino altri coinquilini, in futuro, diventando territoriali e dispettose, diciamo acide e bisbetiche, mentre ad ogni parto diventano via via più coccolone e dolcissime, divinamente pacate. Lo dico per esperienza personale.

Luna ad esempio, che era un po’ freddina e distaccata, col tempo si è trasformata letteralmente, ora è sempre più affettuosa e alla ricerca del contatto, ed abbiamo un legame più profondo, come se fossimo connesse, dopo quella prima esperienza insieme. Peraltro la gioia della maternità è una panacea per la gatta, la fortifica a livello emotivo e dunque immunitario.

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